La pratica di giocomotricità è un invito ad osservare ciò che il bambino esprime del suo mondo interno attraverso il movimento; è un modo per cercare di cogliere il senso dei suoi comportamenti.
La psicomotricità affida un ruolo preminente al corpo considerato in relazione costante e significativa con l’ambiente ed in particolare valorizza il corpo in movimento con le sue specifiche modalità di espressione.
Si tratta di una metodologia alla cui base c’è la concezione del bambino come essere che si rappresenta attraverso il movimento. Riprendendo le parole dello stesso Aucouturier diciamo che “la psicomotricità è un concetto di sviluppo psicologico che si riferisce alla struttura somatopsichica dell’essere umano in relazione col mondo esterno”.
La pratica psicomotoria preventiva di Aucouturier è indirizzata ai bambini da zero a setto-otto anni ed ha come obiettivo principale la facilitazione del percorso evolutivo dal “piacere di agire al piacere di pensare” accompagnato dalla possibilità per il bambino di rassicurarsi in merito alle sue angosce.
In questo senso, la psicomotricità è un invito a porre attenzione alle azioni che il bambino compie, ricordandosi che l’espressività motoria è la via privilegiata di cui egli dispone fin dalla nascita (e prima) per mettersi in contatto con l’ambiente, per trasformarlo ed esserne trasformato.